mercoledì 27 gennaio 2016

Armadio perfetto: mini guida ai capispalla invernali



"Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri". 
                                                                                                                                                         Coco Chanel

La nostra amata Coco aveva ragione, un bel soprabito non è altro che un lungo abbraccio che ci tiene calde e accoccolate fino ai primi tepori primaverili. E come tutte le più belle rivoluzioni della moda femminile anche lui è stato rubato al guardaroba maschile per essere adattatto nel corso dei decenni alle esigenze del gentil sesso. L’acquisto di un cappotto di buona fattura è un investimento a lungo termine che non conosce il rincorrersi di fugaci mode, tanto che un film del 1952 “Il Cappotto” ne celebra il pregio e soprattutto il desiderio di possederne uno. Prima del 1900, mantelle e cappe, erano i capospalla per eccellenza, ma negli anni’30 la voglia di un capo pratico lo introduce come passepartout per la vita di tutti i giorni. Gli stilisti inventano così l’evening coats, Balenciaga crea un capo dalla forma ampia, mentre Dior lo stringe in vita con una cintura. Solo nel ’51 il cappotto diventa un capo acquistabile da tutti grazie ad un brand che ancora oggi è conosciuto in tutto il mondo per la qualità di questo capospalla, dall’idea di Achille Maramotti nasce Max Mara. L’anno d’oro per questo brand però è il 1981, quando viene creata l’eccellenza del cappotto femminile con il modello 101801. Un caldo cappotto in cachemire, color cammello, lungo esattamente 120 cm e con ampie maniche a kimono che posso comodamente essere risvoltate. Capo iconico delle donne in carriera degli anni ’80 e delle dive del cinema. Nel corso degli anni e delle mode, il cappotto si è arricchito di particolari come cappucci o colli in pelliccia, è rimasto a tinta unita o colorato con stampe check, lavorato con pregiato cachemire, con tessuti tecnici o imbottito di piume d'oca. Ha conosciuto diverse lunghezze e ampiezze, geometrie e drappeggi, nuovi nomi e definizioni, rimanendo sempre elegantemente fedele alla sua funzionalità calda e comoda. Su di lui sono stati inventati un'infinità di modelli che hanno sempre tutti interpretato questo capospalla come l’eccellenza dell’inverno.

Per avere un armadio invernale variegato e versatile ecco una carrellata dei soprabiti che ogni donna dovrebbe possedere. 
Il mio modello preferito è il cappotto in lana con forma ad A, lungo fino al ginocchio con maniche a tre quarti, tres chic!



Cappotto: o paltò, è il soprabito invernale per eccellenza. E’ un capospalla lungo e dal taglio classico, con ampi revers, lavorato con un tessuto pesante che spesso è la lana. E’caratterizzato da una linea dritta e per gli uomini è il capo ideale per essere portato sopra la giacca.


Cappotto Cammello: Elegante e prezioso nella sua perfetta sfumatura caffelatte, regala un look sofisticato. Cammello, però non è solo il colore che identifica il capo, ma anche il materiale che realmente lo compone ovvero il pelo del cammello. Il pelo di questo animale è una fibra preziosa, che cade naturalmente, e una volta spazzolato l’animale e scelto il pelo migliore si lavora per dar vita a questo straordinario e caldo capo. Se sull’etichetta si trova la sagoma del cammello vorrà dire che è un pezzo pregiato.


Cappa: è un cappotto medio-lungo con allaccio sul colletto, può essere dotato di cappuccio. Generalmente come un moderno mantello è sprovvisto di maniche, ma per una questione di praticità spesso è dotato di fessure verticali per far uscire le braccia.


Caban: è un cappotto di lunghezza medio-corta in panno blu, utilizzato prevalentemente come capo militare. Ha una classica linea ad A, con baveri grandi, tasche verticali e chiusura a doppiopetto con grandi bottoni.
Ecopelliccia: è un cappotto su cui vengono filate fibre naturali come il cotone o sintetiche acriliche tessute su una maglia fitta che poi saranno tinte e pettinate. Nasce negli anni '60 per sostenere la causa animalista e ambientalista e per ottimizzare la distribuzione di un capo dall'apparenza lussuoso in un capo economico.

Montgomery: è un cappotto di lunghezza media, dotato di cappuccio e con allacciatura ad alamari. Nacque in campo militare, utilizzato in marina, per la sua funzione di protezione dal vento e dalle temperature rigide. Prese il nome da un generale inglese, anche se nel resto del mondo è meglio conosciuto come Duffle Coat. 

martedì 19 gennaio 2016

Per fortuna gli accessori non hanno la taglia...


LittleVi wears: coat Totem, shoes Givenchy.


LittleVi è pronta a mostrarvi il suo nuovo look, ed io vi lascio un pò di pensieri in ordine sparso...

L'inverno è arrivato e con lui anche il bruttissimo raffreddore che questa settimana mi ha allontanato dalla missione saldi. La mia lista dei desideri quest'anno è relativamente corta, vuoi anche per via della remise en forme che mi tiene lontana dalle relle dei vestiti fino a quando non sarò giunta ad un discreto numero progressivamente decrescente sulla tanto odiata bilancia. E quindi cosa si fa per raggiungere con sorriso entrambi gli obiettivi? Naturalmente la dieta e se i vestiti sono of limits fino a data da destinarsi, gli accessori no! Perchè per fortuna gli accessori non sono soggetti a quegli odiosi numeri che indicano la tua taglia e non ti costringono a rimproverarti ogni volta che indossandoli ti guardi allo specchio. Loro ti amano così come sei, non fanno false promesse come quel tubino nero di Zara che ammicca solo se riuscirai a chiuderlo senza soffocarvi dentro. Loro ti fanno brillare con lo scintillio dei cristalli, come quegli orecchini di Swarovski che contempli da due stagioni. Ti regalano un'allure tres chic come quelle ballerine rosse di Repetto esposte in quel bel negozietto del centro immaginandoti volteggiare tra le strade della città come una grande etoile. Ti rendono una donna adorabilmente organizzata con la capienza delle loro tasche, come quella borsa color ruggine di Coccinelle che sventola dallo scaffale dello shop il suo cartellino a metà prezzo. Gli accessori sono amici veri, che ti accompagnano nel corso della tua vita,  tra i discutibili corsi e ricorsi della moda, sempre fedeli e sinceri, perchè anche dopo decenni saprai che davanti allo specchio esalteranno sempre il meglio di te, senza false promesse e bugie.
Ecco svelato come ovviare allo strano binomio dieta e saldi! ;)
E allora ricapitolando, vediamo un pò cosa vale veramente la pena comparare...una borsa, naturalmente! In cima ai miei pensieri di shopping c'è sempre una borsa. Sapete che nel mio armadio non ce n'è una nera? Ogni volta che mi decido di acquistarne una, un colore inusuale mi fa l'occhiolino dallo scaffale (vedi già il color ruggine sopra citato!) Questa è la volta di Serenity, uno dei colori Pantone scelti per il 2016. Un adorabile azzurro polveroso che sembra tuffarsi nel lilla. Riuscirò a scovare una borsa di questa nuance? 
Che la ricerca abbia inizio...


martedì 12 gennaio 2016

Beauty: Best of 2015

E' tempo di bilanci, almeno nella mia piccola rubrica Beauty. Un anno costellato di prodotti scelti accuratamente, testati a lungo, adorati al primo utilizzo o lentamente apprezzati nel tempo, ma anche tanti altri accantonati o cestinati. Nel resoconto finale è bene parlare delle piccole grandi scoperte, di questi prodotti che grazie alle loro speciali formulazioni hanno brillato con le loro performance tanto da essere inseriti nella classifica dei miei migliori amici beauty del 2015. 





Indissolubile Cipria Compatta di Puro Bio. Una polvere impalpabile che crea sulla pelle un duraturo e perfetto effetto matificante senza risultare polverosa. La sua applicazione è facile e veloce sia con un piumino da cipria che con un grande pennello a setole fitte. Alla sua confezione dotata di specchio basta aggiungere un piccolo piumino per inserirla nella make up bag da borsetta per eventuali ritocchi durante la giornata. Da quando l'ho scoperta è diventata un mio "mai più senza!" Voto: 10.

Sublime Fondotinta di Puro Bio. Questo prodotto è il miglior fondotinta bio che abbia mai provato. Il suo tubetto pratico ed igienico permette di dosare sul dorso della mano la giusta quantità di prodotto per evitare inutili sprechi. Basta una piccola goccia per truccare tutto il viso. E' un prodotto denso e cremoso che si stende facilmente, ma che va lavorato bene e in fretta perchè tende ad asciugare e fissarsi velocemente. Il risultato è mediamente coprente, efficace anche sulle occhiaie, ma può essere modulato e stratificato senza il rischio di creare antiestetiche striature e spessori sulla pelle. L'effetto matificante è così sorprendente che le pelli meno grasse possono anche evitare di utilizzare al di sopra una cipria. La modalità di utilizzo che prediligo è con un pennello due fibre, stendo il prodotto partendo dal centro del viso e mi soffermo piano piano sulle guance, fronte e mento, fino a sfumarlo sul collo. Alla fine della stesura per uniformare il tutto passo sul viso un pennello a setole morbide per assicurarmi che il prodotto si sia ben distribuito e fissato. Un pizzico di correttore e un velo di Cipria Idissolubile e sono perfetta per almeno 8- 10 ore. Voto: 10

Eye Shadow di Alkemilla. Questo splendido brand italiano a fine anno ha lanciato una vasta gamma di ombretti proponendo ben 27 colori, in diverse texture e finish.  Le cialde sono molto grandi (4 gr) e il prodotto all'interno è superlativo. Ombretti dal finish setoso, iper pigmentati, facili da stendere e da sfumare. Ottima anche la scelta dei nomi, che come sempre per i prodotti del brand, è ricercata e suggestiva. Per ora possiedo solo qualche cialda, che viene venduta in formato refill a 5,90 euro, ma sono rimasta piacevolmente stupita da questo nuovo prodotto bio. Come avrete ben capito i colori autunnali nel make up sono i miei preferiti e Salgemma è per eccellenza la punta di diamante dei miei nuovi ombretti. Un colore caldo opaco, intenso nel suo perfetto mix tra caramello e rame, un marrone unico che dona un'insolita luce ai miei occhi marroni. Lo amo così tanto da metterlo su tutta la palpebra, sottolineandolo con una matita ramata (come Terra di Neve Cosmetics) per il giorno o una nera brillante (liquirizia di Neve Csometics, un nero con pagliuzze oro) per la sera. In attesa che Alkemilla crei la palette perfetta per contenere queste sue meraviglie colorate, io arricchirò la mia personale collezione con quache altre cialdina. Voto: 10.

Non Sapone Ecobiologico all'olio di Mandorle di Omia. Questo prodotto fa parte ormai da mesi della mia skin care routine quotidiana. Un sapone dal profumo delicatissimo e dal poter igienizzante, purificante e idratante dal risultato delicato, ma efficace. E' quel che amo definire come "prodotto-coccola", soprattutto dopo lo struccaggio, è il mio step irrinunciabile per togliere i residui di trucco e purificare la pelle. Spesso lo utilizzo anche in combo alla Konjac Sponge per ottenere un miglior risultato nell'esfoliazione della pelle. 
Voto: 8.

Acqua Micellare ai Frutti Rossi  di Biofficina Toscana. Di questo formidabile prodotto vi ho parlato abbondantemente in qualche post fa e vi rimando a quella lettura per un maggior approfondimento (qui). Non poteva non essere tra i prodotti top del 2015, per efficacia ed affidabilità del prodotto. Lo struccante che fa amare l'odiato momento dello struccaggio! Voto riconfermato: 10.

Mini Brush Trio di Real Techniques. Amo i kit e amo soprattutto le cose in formato mignon. Regalino milanese della sister si è rivelato un ottimo kit per i ritocchi veloci, quindi ideale da portare con sè. Il brand in questione è inglese, ed è stato fondato dalle sorelle Chapman celebre duo di makeup artist che ha fatto fortuna attraverso i tutorial su Youtube. Il pennello dalle setole più grandi è ideale per le polveri, soprattutto per ritoccare il bluh che si sa è sempre il primo a svanire durante l'arco della giornata. Il pennello dalle setole lunghe è perfetto per sfumare, soprattutto quando si è già truccate e si deve passare velocemente da un trucco da giorno a quello da sera. L'ultimo pennellino, dalle setole più corte è perfetto per sfumare ombretti e matite nella parte inferiore dell'occhio. Visto l'esperienza positiva con questi pennelli, mi sono ripromessa di provare i fratelli maggiori del brand , che da qualche mese sono reperibili negli store Oviesse, Upim e Coin. Voto:7.

Pink Plaid e Yash, Matte Lipstick di Mac Cosmetics. I rossetti di Mac sono in assoluto i miei preferiti. Non hanno nulla di biologico, come i prodotti che spesso vi presento, ma inci a parte sono ineguagliabili per qualità, durata e gamma colore. Il finish che prediligo è il matte, amo la discrezione e l'eleganza che regala alle labbra questa tipologia di rossetti.  Pink Plaid è un rosa freddo, molto delicato che regala all'incarnato una luce meravigliosa se abbinata ad un blush del medesimo colore. Yash è la discrezione in assoluto, il rossetto ideale per tutti i giorni, un beige neutro perfetto per ogni incarnato. Voto: 10.

Gel Effect Keratin di Bellaoggi. La cremosità e la pienezza di colore di questi smalti low cost è sorprendente già dalla prima passata. Il pennellino dalle setole ampie permette una buona stesura dello smalto senza rischiare di fare grandi errori nel momento della stesura. Ottima anche la durata (anche se è sempre un pò soggettiva e determinata da vari fattori). Davanti all'espositore si rimane rapiti dalla variegata gamma di colori per la particolarità di ogni singola nuance. Il più bello della passata stagione è senza dubbio Marsala il colore del 2015 che tutte abbiamo piacevolmente indossato. Voto: 8.

Creamy Color Comfort Lip Liner di Kiko. Non chiamatele semplicemente matite labbra! Sono dei rossetti dal finish vellutato a lunga tenuta sotto forma di matita! Regalano alle labbra un colore pieno e un finish cremoso e setoso che non potrete fare a meno di guardarvi allo specchio e rimanere rapite da quel meraviglioso effetto. Una coccola per le labbra che le rende piene, sode e turgide come se aveste applicato un prodotto rimpolpante. Unico neo è che Kiko ha creato solo dei colori vivaci, mentre a noi amanti dei toni soft e discreti ha lasciato un paio di tonalità che però sono pur sempre accese. Un errore, che a mio avviso, spesso è ricorrente nei prodotti labbra del brand che spazia troppo tra colori pieni e sontuosi dimenticando di inserire la loro versione più soft e delicata, e di giocare anche ad inserire tonalità sia fredde che calde (spero che Kiko prenda seriamente in considerazione questo mio appunto e che in futuro mi/ci accontenti!) Voto: 8 e mezzo. 

Palette Blushissimi di Neve Cosmetics. Credo che il blush sia il prodotto che meno acquisto, mi basta avere sulla vanity un rosa tenue freddo e un albicocca caldo così da poterli abbinare facilmente ad ogni trucco decida di realizzare. Per ovviare a questa mia pigrizia, ho deciso di acquistare questa palette per avere un'ampia gamma di colori tra cui scegliere ed avere in più anche delle terre e l'illuminante. Ho acquistato la palette poco prima che Neve rifacesse il look alle proprie confezioni. Le cialde sono molto grandi e questo favorisce un buon prelievo di prodotto con il pennello da blush che solitamente è molto ampio. Le nuances di colori spaziano dal rosa più tenue a quello più vivace, passando dai toni aranciati più discreti a quelli più caldi. Vi sono tonalità dal finish più luminoso fino a quelle più opache. E' stato un ottimo acquisto e devo dire che ogni mattina è divertente poter scegliere il colore perfetto per ogni make up. Voto: 7.

Mascara Black Extra Volume di Rougj. Non avevo mai sentito parlare di questo brand fin quando in attesa del mio turno in farmacia mi sono trovata accanto un cesto pieno di mascara a poco meno d 3 euro. Un prodotto nuovo, economico, ricco di pantenolo e privo di parabeni che mi hanno subito convinto a portarlo con me in cassa. Dopo averlo testato a lungo ho promosso a pieni voti il prodotto che per le mie esigenze è altamente performante. Quel che cerco in un mascara è un discreto potere volumizzante, ma un ottimo potere allungante e incurvante. Il suo scovolino grande in setole naturali permette di lavorare bene le ciglia e di dosare il prodotto che ha una buona cremosità che si mantiene a lungo nel tempo senza seccarsi troppo in fretta o creare grumi. Credo proprio che lo riacquisterò anche per questo 2016. Voto: 8.

Palette Meet Matt(e) Nude di The Balm. E' semplicemente splendida. Come tutti i prodotti The Balm è una garanzia per la qualità e la scrivenza dei pigmenti e accattivante per il packaging dal sapore retrò. Un divertente gioco di parole, costruito sull'incontro dell'uomo perfetto, che in questo caso è rappresentato da un ombretto dotato di nome e cognome. Anche se possedete già una palette dai colori neutri non sottovalutate l'acquisto di questo prodotto perchè è completamente diverso da quel che sicuramente avete già sulla vostra vanity table. All'interno c'è un ottimo assortimento di colori, dal più chiaro al più scuro, ma tutti declinati in particolari nuances. Ogni colore racchiude un insieme di colori che mixato rende lo rende unico. Ad esempio il mio colore preferito è Matt Hung un grigio medio che ha al suo interno un mix di marrone e di malva, un colore particolarissimo. Voto: 9.

martedì 5 gennaio 2016

Cartoline di felicità 2015



Le fotografie sono il preludio dei ricordi, e questo piccolo collage raccoglie i momenti più emozionanti dell'anno appena trascorso.




Milano, vista con occhi nuovi...

Non sono mai stata attratta da questa città di cui invece mia sorella è immensamente innamorata, l'ho visitata parecchie volte negli anni, ma mai abbandonando la mia diffidenza nei suoi confronti. Invece, questa volta, complice la voglia di scoprire qualcosa di nuovo cambiando prospettiva, mi sono fatta trasportare tra le vie della città con entusiasmo, e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Tra i sapori autentici del Mercato Metropolitano, alla magica Libreria del Mare, alle lunghe passeggiate in Corso Vercelli, fino alle meravigliose tentazioni della Rinascente che come sempre alimenta i mie irrealizzabili desideri. Quel che mi ha inaspettatamente regalato Milano è stato il piacere della scoperta, il camminare senza una meta con la testa sgombra di pensieri e gli occhi colmi di curiosità.

L'irresistibile immensità del mare...

E' piacevole ogni tanto sfuggire dal caos della capitale e dedicare il proprio sguardo alla sconfinata immensità del mare. E' un'attrazione fortissima, cercare di ricongiungersi con quel cangiante bagliore di blu, fino a perdersi con mente e cuore oltre la linea dell'orizzonte per ritrovare su quel confine nient'altro che se stessi. E' come se l'acqua purificasse i pensieri facendo naufragare nella profondità dei suoi abissi i tormenti dell'anima.

Con gli occhi di Davide LaChapelle...

Amo il silenzio colmo di cultura che si respira nelle sale dei musei, la crescente curiosità di avvicinarmi con ammirazione alle tele e cercare di vedere non ciò che l'artista ha rappresentato, ma l'artista stesso attraverso la sua opera. Mi piace immaginarlo come se fosse la tela stessa a guardarlo agire su di essa, quasi fosse uno specchio o una macchina del tempo, farmi trasportare attraverso le pennellate di colori a quel magico momento in cui il pennello sfiorava la tela o ancor prima quando il contenuto della tela era solo immaginato nella testa del pittore. Mi piace semplicemente immaginare i suoi occhi e i suoi pensieri qualche istante prima che l'opera prendesse forma. Cercare di abitare nei suoi occhi fino a che la tela non fosse riempita della sostanza delle sue emozioni. In questo caso il pennello è sostituito dal click di una macchina fotografica, ma non per questo meno coinvolgente ed emozionante. Non deve essere facile sopportare la tensione dell'attesa prima di far scattare quel click, attendere quel magico confluire di forze che generano la spettacolarità di un singolo istante. La poetica estetica di LaChapelle è vividamente moderna e surreale. Religione, politica, arte, cinema, scienza, moda subiscono una complessa manipolazione e strutturazione cromatica. Immagini controverse, provocatorie, visionarie, potentemente evocative creano nello spettatore un'attrazione tale da coinvolgerlo, invitandolo a vagliare analisi e riflessioni più accurate per scoprirne il significato latente. 

I wish to syncrhonize our feelings...

Ho atteso 7 anni il suo ritorno, e finalmente a luglio Bjork è tornata in Italia. Il suo nuovo album è un concentrato di dolorose ferite emotive, ed al primo ascolto ho subito pensato come potesse riuscire a cantare il suo dolore in giro per il mondo senza cadere in un drammatico pianto...
Intensa e meravigliosa, più pudica e riservata del solito sul palco, guardinga ad osservare il pubblico attraverso una maschera impreziosita da delicati ricami, eppure così generosa nella sua arte e nello sviscerare le sue emozioni. Ed era inevitabile che appena dopo la tappa di Roma, il mio idolo avesse un crollo. Troppe emozioni ancora da interiorizzare prima di poterle raccontare con il dovuto distacco, una pausa chiesta ai suoi fan con l'onesta franchezza di chi non vuole raccontare bugie attraverso il proprio ufficio stampa e la commozione del suo pubblico che con devozione la esorta a guarire le sue ferite prima di regalare ancora la sua arte, che in fondo altro non è che l'interpretazione del suo sentire la vita.

Perle di rara bellezza...

La mia terra nasconde sempre delle perle di rara bellezza che mi piace scoprire, ma molto spesso riscoprire, perchè è bello poter soffermarsi con occhi nuovi su ciò che già si conosce. Un antico parco archeologico, Scolacium, che tuffa lo sguardo tra il verde degli ulivi e l'azzurro del mare e ospita a cielo aperto mostre di artisti contemporanei, concerti e piece teatrali. Arte e Natura s'incrociano tra antichità e modernità regalando una poesia che pervade l'aria di bellezza.

Il suggestivo mondo di Bianca Casady...

Ecclettica e malinconicamente enigmatica metà del celebre duo Cocorosie. Esce momentaneamente dal contesto familiare per creare insieme ad un gruppo di amici un progetto artistico in cui musica e teatro s'intrecciano creando un immaginario oscuro e simbolico. La sua musica un pò scordata, la sua rincorsa alle parole parlate più che cantate e i suoni che derivano da oggetti quotidiani e suppellettili infantili creano un mondo ricco di suggestioni in cui i costumi e le immagini si mescolano creando un paese delle meraviglie in cui la bellezza è riconducibile alla percezione onirica più che alla realtà. Uno spettacolo che scava nell'inconscio collettivo, con tutto ciò che sembra dimenticato e sepolto, con un mondo di conoscenze perdute e tormentate che però esistono e manifestano la nostra fallace umanità.

Obrigada, Lisbona...

Un viaggio deciso all'improvviso una tranquilla domenica sera, dopo la breve, ma intesa visita di due amiche. Di punto in bianco avevo tra le mani due biglietti per Lisbona da riporre nel mio coloratissimo portadocumenti di Accessorize. Il desiderio di visitare questa città è nato spontaneamente, come se la sua idea di venire alla luce avesse trovato in quel preciso momento uno sbiraglio in cui farsi strada.
Lisbona è una città che culla i pensieri, attraverso le placide acque del Tago che silenziosamente si tuffano nell'Oceano, le fantasiose geometrie che colorano sotto forma di azulejos le facciate dei palazzi, il sognante sapore della crema che incontra la scioglievolezza della sfoglia nei celebre pastais de Belem e gli sguardi che si perdono tra i ripidi vicoli della città osservati da uno dei tanti altissimi miradouro. 

Amo in particolare ricordare il tremendo acquazzone che mi ha visto attraversare la città zuppa, ma inverosimilmente divertita all'uscita dall'Oceanario, all'irrinunciabile rito della merenda con caffè e pasteis de nata nella celebre Brasileria ascoltando i giovani musicisti esibirsi davanti alla statua di Pessoa, alla casuale scoperta della chiesa di Sant'Antonio che mi ha fatto pensare che fossero proprio i miei nonni ad avermi guidato fino alla casa che ha visto nascere il santo a cui tanto erano devoti, all'emozione di vedere una tela del mio conterraneo Mimmo Rotella in una collezione privata regalata alla città, alle piacevoli chiacchiere di mezzanotte sulla bella Firenze in un delizioso negozietto di souvenir insieme al suo simpatico proprietario o al magico dialogo d'amore intonato dai cantanti di fado che allietano deliziose cene a base di pesce e vino verde.

Le altre emozioni le tengo racchiuse nel mio taccuino di viaggio, con la speranza di ritornare in una città che mi ha fatto la tacita promessa, tra una ginjinha e l'altra, di regalarmi la spensierata piacevolezza di un altro magico soggiorno.


 Grazie 2015 e Benvenuto ancor misterioso 2016!