venerdì 25 gennaio 2013

Il colore dell'anno e la città di Smeraldo




"Follow the yellow brick road" cantava Dorothy percorrendo dei mattoncini color oro che l'avrebbero portata nella mitica città di Smeraldo. Con questo motivetto sono cresciuta ( o forse non ancora perchè lo ascolto sempre!) incantandomi a guardare la splendida Judy Garland cantare e scorrazzare allegramente alla scoperta di un regno incantato. Inconsapevolemente anche noi, come lei, siamo circondate da piccole città di Smeraldo nascoste come oasi di pace nel cuore delle nostre città, piccoli parchi rigogliosi di vegetazione che ci circondano e ci allietano lo sguardo stanco da frenesia, impegni e smog. Per celebrare il colore che in natura è il più abbondante Pantone ha decretato l'Emerald Green il colore dell'anno. E la moda da vera apripista è già scesa in campo per ammaliarci con smalti, vestiti e gioielli per farci brillare indossando il più bel verde mai visto. Ogni cosa prenderà vita attraverso questa nuances, come polveri finissime a sottolineare seducenti sguardi o trame di seta e chiffon ad inondare camicie e gonne, o ancora pietre preziose e appariscenti bijoux a scintillare su di noi. Tocchi di colore rallegraranno pareti, tappezzerie, lampadari e naturalmente anche i nostri terrazzini che saranno rigogliosi di piante e fiori ancor prima che arrivi la primavera. Un colore tanto amato per le gemme con il quale condivide il nome da Liz Taylor che prediligeva sfoggiarlo in sfarzose parure o nei meravigliosi long dress che ne esaltavano la bellezza e il celebre viola delle iridi. E come non ricordare lo splendido mantello smeraldo poggiato elegantemente su un pomposo vestito di tulle bianco  con cui Audrey scese danzando da una scalinata nella sua Cenerentola a Parigi. Un colore che ammalia, incanta e rilassa. E noi, in attesa di vedere quel bel fanciullo di James Franco approdare con la sua mongolfiera nel Regno di Oz e sognare  con il suo magico film, possiamo circondarci della bellezza di questo colore in una dimensione più intima e personale, fatta dalle nostre piccole scelte per celebrarlo. E saremo così delle piccole Dorothy  alla ricerca della nostra città di Smeraldo, ed anche se i sanpietrini percorsi ogni giorno non saranno tinti d'oro, saranno comunque la strada per la nostra felicità.



venerdì 18 gennaio 2013

Camel coat: le infinite declinazioni di un evergreen



Classico, passpartout, intramontabile. Questi aggettivi racchiudono l'essenza del capo che per eccellenza accompagna il nostro inverno: il cappotto. In particolare il camel coat (perchè di inglesismi non ne abbiamo mai abbastanza) è l'indiscusso compagno di viaggio che come un caldo abbraccio ci coccola fuori casa e ci segue con la sua morbidezza per le strade della città. La sua lana soffice ci rassicura come una carezza che sa di casa e dei vividi ricordi legati alle tenerezze della nostra infanzia, il suo colore ci fa quasi sentire l'aroma del caffè che si tuffa e si mescola nel latte accompagnato ad un fragrante cornetto integrale al miele pronto ad augurarci il buongiorno, il suo taglio classico e rigoroso ci dona la regalità di un'intramontabile divisa maschile che noi donne abbiamo furbamente riposto nel nostro armadio per reinterpretarlo con una buona dose di femminilità. Strizzato in vita ad evidenziare le curve e a sottolineare la vanità proprio come amavano fare Marilyn o Jackie per distillare bellezza e fascino da vere icone di stile, o aperto e morbido a lasciare intravedere l'oufit sottostante con quel fare disinvolto di chi lo stile lo crea in modo apparentemente casuale. E nonostante ogni inverno ci sia un degno rivale a conquistare il cuore e gli entusiasmi delle trend setter lui rimane lì, appeso nel nostro armadio, silenzioso e paziente ad attendere il momento in cui il nostro sguardo incontrerà nuovamente la sua trama e come un perpetuo colpo di fulmine conquisterà il podio per completare i nostri outfit. It girl e stylist, quest'inverno hanno dato una sferzata di vitalità e colore a questo capo considerato spesso serio e formale, attraverso l'uso di accessori rubati al mondo dello sport. Felpe, berretti e sneackers da vere appassionate del running si sono susseguiti numerosi alla sfilata a cielo aperto prima di presenziare alle collezioni moda uomo. Per chi invece non vuole scendere da suoi tacchi alti e rimanere chic le proposte sono tocchi di colore come il burgundy, il giallo o il verde per cappelli a falda larga o turbanti, e borse mini e animalier o maxi dal finish super glossy. L'onnipresente denim con il suo color ceruleo esalta magistralmente il color cammello evocando lo stesso mix che c'incanta quando guardiamo l'intensità del colore del mare quando ansioso rincorre le onde per baciare la sua dorata spiaggia facendo approdare la sua felicità. Ed è così che trame così diverse formano il connubio perfetto. La moda c'insegna che gli evergreen hanno sempre voglia di essere protagonisti, di giocare e ironizzare con ciò che la modernità e la sperimentazione mette a servizio delle fashion lovers. Qualunque siano le nostre scelte e qualunque siano le possibili declinazioni, il camel coat, resta sempre l'indiscusso re del guardaroba invernale. Un capospalla che radica la sua bellezza nel passato e fiero e spavaldo guarda al futuro conscio del fatto che non passerà mai di moda. Perchè la patina del tempo, alle cose belle, regala il fascino dell' esperienza, della vita vissuta ed assaporata. Tutta fino in fondo.
Il cappotto color cammello è l'investimento ideale da mettere in cima alla whistlist in questi giorni di saldi. Un classico Made in Italy che ha fatto la storia è quello firmato Max Mara, un cappotto dalle linee rigorosamente precise e pulite con ampio doppiopetto, come il celebre modello 101801 riproposto ogni anno da trent'anni come best seller senza subire nessuna modifica, come sinonimo di un'intramontabile bellezza.

(Google Images)

venerdì 11 gennaio 2013

Beauty: L'innovativa spazzola scioglinodi


Nella beauty routine di ogni donna si affacciano sempre nuovi prodotti e nella mia da qualche mese c'è una novità importante che ha cambiato e facilitato i miei gesti e le coccole quotidiane che dedico ai miei capelli. La novità sulla mia tavola delle vanità è una spazzola speciale: la scioglinodi di Michel Mercier. La sua particolarità è racchiusa nel design moderno e nelle sue 428 setole di diversa lunghezza che con un gioco geometrico facilitano la spazzolatura dei capelli rendendola veloce, antistatica e antidolore. I capelli risultano districati, morbidi, lucidi ed elastici. Il risultato della spazzolatura è perfetto sia quando i capelli sono bagnati che quando sono asciutti, poichè le sue setole flessibili non aggrediscono la cute e rispettano la struttura del capello. La spazzola è molto grande, ma leggera e l'impugnatura é pratica e maneggevole. Questo prodotto è uno strumento professionale disponibile in tre modelli contraddistinti da tre diversi colori che corrispondono alle tre tipologie di capelli. Quella che possiedo io e che ho anche regalato a mia sorella è quella verde per capelli normali o mossi, quella fucsia è per capelli lisci e sottili e quella azzurra è per capelli ricci e grossi. La spazzola è ideale soprattutto per le bambine, perchè l'idea è nata proprio dalle numerose lamentele della figlia dell'hairstylist che viveva in maniera traumatica e dolorosa il momento della spazzolatura dei capelli e che ha fatto balenare nel padre l'idea di inventare uno strumento innovativo e non traumatico per cute e capelli. Ed infatti anche io ho ricordi infantili fatti di malumori e mal di testa quando, ahimè, mia madre sperimentava sui mie capelli innumerevoli acconciature.  Le bambine quindi apprezzerano tantissimo le carezze e le coccole di questa innovativa spazzola. Provare per credere! Potete trovare le spazzole al prezzo di 14,90 negli store Upim!


lunedì 7 gennaio 2013

Bye Bye vacanze natalizie!




Il lunedì è il giorno che il nostro bioritmo percepisce come nemico e che rallenta drasticamente le nostre riposte psicomotorie lasciandoci ancora nel torpore del week end appena trascorso, mentre i frenetici ritmi della settimana c'impongono come una doccia fredda di svegliarci ed essere operativi. Ma questo lunedì porta con sè anche un grande carico di nostalgia, quello che ci vede salutare lo splendido periodo natalizio appena trascorso. Addobbi e decorazioni cominciano a trovare posto tra le grandi scatole che dormiranno per un intero anno sugli scaffali della nostra soffitta, ritrovandoci così ad osservare la casa orfana dell'allegria e delle luci, mentre ancora in qualche angolino qualche traccia di glitter brilla timidamente. Ed ecco che i sensi di colpa delle grandi abbuffate si affacciano puntuali e beffardi e noi fintamente colpevoli ci nascondiamo a testa china su un' enorme insalatona super detox e una grande tazza di tea verde. Allora diciamo addio per qualche settimana a cioccolata e dolciumi, proprio quelli che la nostra cara vecchia Befana ci ha donato solo ieri e che centellineremo e nasconderemo in luoghi remoti del nostro appartamento per non cadere in tentazione. Il nuovo anno è già iniziato e a pieno ritmo dobbiamo riprendere lavoro, buoni propositi e hobby invernali. E per chi avesse voglia di shopping e non fosse stato sgridato troppo dalla propria bilancia questa mattina al proprio risveglio può tranquillamente lanciarsi nei saldi invernali sperando di accaparrarsi a buon prezzo un capo di qualità. Ma io ho voglia di crogiolarmi ancora un pò tra i ricordi di questi splendidi giorni che piano piano si allontanano e lascio a voi il collage del Calendario dell' Avvento che ha avuto luogo su Instagram e del quale vi avevo parlato qui. Bye bye amate vacanze natalizie!

P.s. Non ditelo a nessuno...ma io un mini alberello nascosto dietro qualche soprammobile lo lascio sempre! Shhhh!


sabato 5 gennaio 2013

DIY: Calza della Befana formato mignon come segnaposto


L'ultima festa del periodo natalizio è la Befana e come tale va festeggiata al meglio per concludere i più bei giorni dell'anno regalando ai nostri cari il piacere di riunirsi intorno ad una tavola per stare insieme spensieratamente. I miei genitori mi raccontano spesso che da piccoli attendevano con ansia la festa della Befana, perchè era proprio lei a portare loro i doni, accompagnati da qualche dolcetto e al famoso carbone di zucchero. Le tradizioni al giorno d'oggi sono un pò cambiate, infatti sin da piccola io ho sempre atteso Babbo Natale per i regali e la Befana solo per i dolciumi. Per mantenere alta questa tradizione e restituirgli un pò di lustro perduto visto che a pranzo giorno 6 ci saranno i miei zii voglio far loro un piccolo dono per consentire ai più bei ricordi d'infanzia di riaffiorare con la speranza che mi regalino preziosi racconti e aneddoti del periodo in cui erano bambini. Adoro ascoltare le piccole storie di famiglia, immaginando i volti dei miei cari da bambini e un tempo lontano e diverso da quello presente che ci vede oggi insieme riuniti a tavola a chiacchierare. Qualche anno fa, passavo delle ore ad interrogare le mie nonne su come fossero le loro giornate di gioventù impossessandomi delle loro storie e manipolando i loro ricordi con la mia fantasia costruendo immagini che non saprò mai quanto potessero avvicinarsi alla veridicità delle loro parole. Il vero spirito delle feste per me è proprio questo la ricerca dei ricordi dei giorni spensierati di quando eravamo bambini mescolati alla bellezza del momento che stiamo costruendo insieme in quell'istante in cui la festa stessa ci riunisce. Ed ecco come un piccolo regalino può avere il potere di evocare parole, immagini ed emozioni. L'idea per decorare la mia tavola è quella di realizzare un piccolo segnaposto a forma di Calza della Befana che può contenere uno o al massimo due cioccolatini. Un'idea in formato mignon simpatica e carina che richiama la tradizione e strappa un sorriso ai commensali che si siederanno a tavola per dare il via all'ultima grande abbuffate delle feste.



Occorrente: un foglio e una matita per disegnare la sagoma della calza, due stoffe (una rossa per la calza e una di lana a contrasto per le toppe), ago e filo, forbici, bottoni e cioccolatini.


Disegnare sul foglio di carta la sagoma di una piccola calza misurando la dimensione dei cioccolatini che andranno inseriti all'interno (che non saranno più di due). La calza che ho realizzato misura 6 cm in altezza e 5 cm in larghezza. Ritagliare la sagoma e riportarla sulla stoffa con un pennarello.


Le due sagome di stoffa andranno cucite lungo i bordi e una volta finita la cucitura bisogna risvoltare la calza. Misurare le toppe che si vogliono inserire come decorazione e cucire. Con un pò di filo o del nastro di raso e un bottone si può fare un piccolo cappio su un lato per consentirci così di appendere la nostra mini calza su un pomello della cucina o sull'albero di natale come decorazione.
L'idea in più qualora si volessero donare più dolciumi è quello di preparare un sacchetto di carta opportunamente decorato sul quale andremmo a riporre come chiusura la nostra mini Calza della Befana!



mercoledì 2 gennaio 2013

Nuovi inizi...o quasi!


I buoni propositi così come le regole spesso s'infrangono. S'infragono molto di più delle onde del mare, che nonostante si rinnovino sempre tornano puntuali e fedeli nello stesso punto, a baciare quel lembo di terra per far approdare sogni, speranze ed ispirazioni. Taccuini, agende, quaderni, post it e promemoria del cellulare sono le nostre piccole ancore disseminate nel caos quotidiano, piccoli approdi cartacei per visualizzare un pensiero, per renderlo tangibile, raggiungibile e realizzabile. E così cerchiamo di organizzare la nostra vita, inquadrandola tra le pagine di una moleskine, il calendario di Frate Indovino e la lavagnetta della cucina. Stiliamo sfilze di parole, di diete da iniziare, di liste della spesa da fare, di ricette golose da preparare, di appuntamenti importanti ai quali non rinunciare, di numeri di telefono da richiamare e di conti da far quadrare. Pensiamo che scrivere nero su bianco sia la scorciatoia verso l'obiettivo da raggiungere. Amiamo cullarci in una perpetua illusione fatte di parole e scarabocchi e del rasserenante scroscio della penna sul foglio bianco sul quale scriviamo infinite liste conscie del fatto che saranno spesso disattese, abbandonate e disilluse. Ci crogioliamo nella confortante sensazione che qualcosa di realizzabile esista, anche se si tratta della somma delle bollette da pagare entro la settimana, della prenotazione per la pulizia dei denti o dei capi desiderati da acquistare il primo giorno di saldi. Parole che rassicurano, guidano ed incoraggiano annotate ordinatamente su pagine da sfogliare. E poco importa se a fine anno verrà realizzato uno o tutti i buoni propositi, l'importante è provare a realizzare qualcosa, perchè i piccoli passi portano sempre a qualcosa di grande. Buoni nuovi propositi a tutti!